Animalismo 2.0 e idiocrazia

Prima delle minacce di morte degli “animalisti” alla ragazza ricoverata in ospedale che rivendica l’importanza della ricerca scientifica, i fatti: Aprile, con un blitz nel dipartimento di Farmacologia dell’università di Milano, altri sedicenti animalisti avevano aperto le gabbie di roditori e topi che ora sono inutilizzabili, bloccando progetti approvati dal Ministero e distruggendo anni di ricerca su Parkinson e autismo.
Il 90% dei nuovi animalisti ama gli animali sulla tv satellitare o al guinzaglio, non vanno in un bosco da anni e sono contrari allo zoo che porta gli animali nelle gabbie e sono favorevoli ai parchi naturali che costruiscono le gabbie intorno agli animali. Sono animalisti, ma non umanisti, ma essendo il loro pensiero così povero di autocoscienza, non percepiscono minimamente che l’unico modo di favorire la natura sarebbe per esempio vivere senza l’iPhon con cui postano i link dei leoni e dei pinguini che si abbracciano, come se il fare stare insieme certe specie animali non fosse di per sè una violenza sufficiente e non necessaria.
Ma un “ismo” ci seppellirà, così gli animali potranno mangiare le carcasse degli animalisti in santa pace mentre questi cercano di far diventare la natura un parco naturale, senza capire che c’è la stessa differenza che corre tra il mare e una piscina. Ricordo infine a tutti che la Germani nazista proibì la sperimentazione animale.
Preferivano gli esseri umani.

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